Osservando in sequenza 1 - 2 - 3 - 4 - 5, vediamo le composizioni arricchirsi progressivamente di rette che frazionano lo spazio della tela in una crescente quantità di parti. |
L'unità quadrata, fin qui evocatrice di sintesi fra le opposte direzioni, si apre alle dinamiche sollecitazioni di orizzontali e verticali fino ad accogliere in sé un frammento di verticale (3). |
4a: il quadrato si unisce alla dinamica percorrenza delle due rette verticali e quando incontra le rette orizzontali si espande frazionandosi in una varietà di scansioni (4b), alcune delle quali formano una grande proporzione quadrata (4c). Sei aree sommate insieme formano un grande quadrato che la superficie rossa contribuisce ad evidenziare (4c). La dinamica percorrenza delle rette sconvolge l’equilibrio certo dell'unità (4a) che si espande e rimane in equilibrio instabile fra scansioni orizzontali e scansioni verticali (4b - 4c).
L’uno (4a) si moltiplica (4b) ed il molteplice si riassume nell’uno (4c). |
5: la moltiplicazione dello spazio prosegue e sono ora ben tredici le rette nere che attraversano la superficie bianca della tela. Ci confrontiamo così con una realtà molteplice dove tutto cambia. |
Riassumendo le cinque opere fin qui esaminate, vediamo un quadrato certo (1) diventare un quadrato probabile (2) che si esprime come continua variazione di sé stesso (4 - 5). Ricordo che tale evoluzione ha in realtà comportato un numero ben maggiore di opere. |
7: l'incontro di dodici rette orizzontali e undici rette verticali genera una moltitudine di relazioni diverse che prendono la forma di Il quadrato univoco dei primi anni venti (un campo bianco definito da rette nere) cambia ora continuamente aspetto. |
Fra il 1920 ed il 1942 l'uno si compenetra con il molteplice ed è questo ciò che Mondrian cercava fin dal 1915. Tuttavia, come già in altre fasi del suo lavoro, il traguardo raggiunto non lo soddisfa del tutto. Contemplando New York City, il pittore vede che in questa composizione lo spazio infinito sembra prevalere su quello finito; il molteplice prevale ora sull'uno. Nella costante dialettica fra uno e molteplice ancora una volta
Mondrian si trova ora a dover ristabilire equilibrio fra i due aspetti. Nell'ultima opera che Mondrian riuscirà a completare, Broadway Boogie Woogie, il pittore ristabilirà un perfetto equilibrio fra molteplicità ed unità. |
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1 |
1932 |
2 |
1934 |
3 |
1936 |
4 |
1936 |
5 |
1937-42 |
6 |
1915 |
7 |
1942 |
Una proporzione quadrata relativamente stabile e certa (1) assume un equilibrio instabile (2). 2: il quadrato è conteso fra un rettangolo verticale ed un rettangolo orizzontale. |
Se in 3 l'unità quadrata si apre ad una verticale, in 4 essa si ritrova immersa |
Vedere i due quadrati (4a) (4c) come momenti successivi di un’unica entità che si trasforma, significa vedere nel movimento un fattore unificante ed è proprio questa una delle qualità fondamentali della geometria neoplastica. Il Neoplasticismo ci esorta a contemplare ogni cosa ed ogni situazione nel suo divenire. |
La zona centrale, così densa di mutevoli eventi, fluisce in basso a destra verso una proporzione quadrata (5a). Si tratta del quadrato chiuso delle composizioni precedenti che si è ora frazionato in quattro parti con una parte, a sua volta quadrata, che si accende di blu. Dall'affollato campo centrale passiamo ad un brano di spazio più rarefatto dove il colore ci dice che gli opposti si equivalgono, la dualità si annulla e la sintesi dei contrari prevale. Il quadrato blu appare come un modello ideale di cui tutte le scansioni della zona centrale sono continua variazione (5b). |
L’incombente seconda guerra mondiale spinge Mondrian a trasferirsi da Parigi a Londra e poi a lasciare il vecchio continente. Ad una complessità che si esprimeva solo per mezzo della forma (4 - 5) si aggiunge ora anche la variabile del colore (7). |
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4a |
4b |
4c |
5a |
5b |
7a |
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Fra il 1915 ed il 1942 un quadrato appena abbozzato si precisa e si imbeve progressivamente di colore, moltiplicandosi e cambiando continuamente aspetto. Simbolo plastico della coscienza unificante che si apre all'infinita varietà del mondo ed all'imprevedibile evolvere dell'esistenza. |