Relevant content of these pages has been moved to: / Contenuti sosatnziali di questa pagina sono stati trasferiti in lingua inglese su: www.piet-mondrian.eu |
Scrive il teologo / filosofo prof. Vito Mancuso nel suo saggio La Via della Bellezza: "A proposito dell'armonia non conosco parole più profonde di queste di Eraclito: Da elementi che discordano si ha la più bella armonia" (p. 104). Che cosa c'è di più discordante di orizzontali e verticali nello spazio bidimensionale della pittura? Tracciare rette orizzontali che attraversano rette verticali significa generare in termini visivi una relazione fra entità le più diverse fra loro, vale a dire, fra entità opposte. "C’è un’evidenza crescente del fatto che tutte le cose sono state create a partire dalla relazione, si sostengono in forza di tale relazione e si sviluppano attraverso l’interdipendenza." (Guido Mendogni Vito Mancuso / Pagina FAN - 7 giugno alle ore 10.36 · Veneto · L'universo come scenario della rivelazione divina. Le implicazioni spirituali della fisica quantistica.) |
||
New York City, 1942, Olio su Tela, cm.114,2 x 119,3 |
|
||
Per comprendere Broadway Boogie Woogie occore partire da New York City. Dice Mondrian nei suoi scritti che "le rette non smettono di continuare".
Le rette che continuano idealmente oltre il campo finito della tela evocano uno spazio virtualmente infinito. D'ora in avanti le riproduzioni del dipinto originale si ripeteranno sulla sinistra mentre sulla destra vedremo dei diagrammi esplicativi da me elaborati per spiegare il processo che dal molteplice conduce verso l'uno mostrato in sintesi nella pagina precedente. |
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Broadway Boogie Woogie - Diagramma A | |
A guardar bene, i quadratini non sono tutti uguali ma, oltre che nei colori, alcuni differiscono, seppure impercettibilmente, anche nelle misure e nelle proporzioni. La natura duale dei quadratini (coesistenza di orizzontale e verticale) contrasta con la natura univoca ed assoluta della retta (solo orizzontale o solo verticale) su cui essi si vengono di volta in volta a trovare. Tale contrasto genera energia che si libera attraverso continui spostamenti dei quadratini i quali cercano di compensare la parte di sé che viene momentaneamente a mancare lungo la retta su cui si trovano. Anche l'uomo nasce in uno spazio infinito qual'è l'universo naturale e vive una condizione di dualità interiore, sempre conteso fra gli istinti naturali e le istanze razionali. Potrà sembrare irriverente ridurre l'essere umano ad un insieme di quadratini colorati ma, proseguendo nella spiegazione, si comprenderà che ciò non è affatto riduttivo. |
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Broadway Boogie Woogie - Diagramma B |
|
Diagramma B: seguendo l'imprevedibile fluire dei quadratini, ne vediamo alcuni seguire un ritmo più costante: ad es. qui dove si osserva una sequenza blu - rosso - blu - rosso - blu ; oppure qui con un rosso centrale e due blu verso i lati.
Qui troviamo invece un blu centrale e due rossi verso i lati. Il quadratino nasce nell'istante in cui due rette opposte si incontrano per poi riallontanarsi. Esso è quel punto in cui uno spazio virtualmente infinito (la retta) diventa per un istante di spazio finito; uno spazio assoluto (tutto orizzontale o tutto verticale) sitrasforma in uno spazio relativo (simultanea compresenza di orizzontale e verticale). Diagramma B: nella zona segnata con 1 vediamo due sequenze simmetriche orizzontali avvicinarsi e suggerire una possibile corrispondenza in senso verticale.
|
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Broadway Boogie Woogie - Diagramma C |
|
I quadratini si uniscono in sequenze simmetriche le quali generano aree più estese che chiameremo superfici, in cui si consolida la relazione fra le rette opposte, vale a dire, l‘intima natura dei quadratini. Nelle superfici la relazione fra opposti appare più stabile e duratura anche se è sempre soggetta a temporanee prevalenze dell‘una o dell‘altra direzione. "Bisogna compiere lo stesso movimento che è all'origine della creazione, un movimento di ordine, di simmetria, un lavoro costante che pone relazioni sempre più stabili ed equilibrate." (Vito Mancuso, L'anima e il suo destino, p.204). |
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Broadway Boogie Woogie - Diagramma D |
|
Rispetto alle superfici monocrome del diagramma C quelle evidenziate nel diagramma D sviluppano uno spazio interiore reso visibile da un colore diverso. Quel campo grigio (9), si concentra poi verso l'interno (12 - 13 - 14) in forma di piccoli campi quadrati che così si affrancano dal dinamico incedere delle rette opposte. In 10 vediamo una superficie orizzontale gialla controbilanciata da un segmento verticale rosso mentre in 11 è un campo verticale rosso controbilanciato da un segmento orizzontale grigio. 10 e 11 presentano ancora un marcato contrasto fra parte esteriore e parte interiore mentre in 12 , 13 e soprattutto in 14 esterno ed interno presentano un migliore equilibrio fra le opposte direzioni. Apri scheda. |
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Broadway Boogie Woogie - Diagramma E |
|
Le superfici 15 e 16 presentano un ulteriore livello di interiorizzazione dello spazio esterno. Un segmento orizzontale (nella parte alta di 15 e nella parte bassa di 16) contrasta con la disposizione verticale delle due superfici (come in 10 ed 11) mentre un quadrato, dello stesso colore del segmento, esprime maggiore equilibrio e sintonia con la superficie che lo esprime (come in 14). Qui lo spazio interiore mostra contrasto (il segmento lineare) e sintonia (il quadrato) con l'esterno. In queste due superfici si concentrano ora tutti i colori. In 17 vediamo infine i tre colori primari concentrarsi in una superficie, la più estesa fin qui osservata, formata da un campo verticale blu controbilanciato al suo interno da un quadrato rosso dentro al quale si genera un campo orizzontale giallo. Questa superficie evoca unità del molteplice insieme di frammenti gialli, rossi e blu che, fin dall'inizio del processo che stiamo osservando, si rincorrono lungo le rette in cerca di compensazione ed equilibrio fra le opposte direzioni. (Diagramma F). Il dipinto presenta una geometria in divenire che con le rette si espande virtualmente all'infinito (simbolo plastico dello spazio esteso del mondo fisico), mentre dalla relazione fra rette opposte (quadratini, simmetrie e superfici) si sviluppa un processo che concentra progressivamente in una sintesi finita quella estensione infinita. Lo spazio fisico del mondo esterno, che con le rette non smette di continuare, si trasforma progressivamente in uno spazio interiore (uno spazio mentale) che concentra idealmente in sé la totalità del mondo. |
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Broadway Boogie Woogie - Diagramma F |
|
Mentre noi osserviamo l'intera composizione che per gradi si concentra in areei sempre più stabili, le rette non smettono di continuare e l'occhio si viene così a trovare in equilibrio fra uno spazio che si espande, moltiplicandosi in una miriade di fuggevoli parti diverse (la molteplicità dei quadratini), e lo stesso spazio che si concentra generando più stabili e durevoli relazioni. Tornano in mente le parole di Vito Mancuso: "Bisogna compiere lo stesso movimento che è all'origine della creazione, un movimento di ordine, di simmetria, un lavoro costante che pone relazioni sempre più stabili ed equilibrate." Da un frenetico spazio esterno (rette e quadratini) verso un più equilibrato e permanente spazio interiore (l'unità che unisce in sé giallo, rosso e blu). Il tema dell'uno e del molteplice non riguarda solo la teologia, la filosofia e le scienze ma anche la nostra comune esperienza di vita quotidiana. Noi ci confrontiamo quotidianamente con relazioni fra uno e molteplice quando con l’osservazione e con l’analisi approfondiamo e poi, sommersi da un mare di dettagli, cerchiamo di riportare tutto sotto controllo operando delle sintesi. Non si tratta, peraltro, solo di un fatto intellettuale: spesso noi sperimentiamo una spinta verso la concentrazione quando alle spiegazioni razionali subentra un moto del cuore che trasforma la frammentazione di una visione pensata nella sintesi quasi assoluta di una visione sentita. |
|||
Broadway Boogie Woogie |
|
Diagramma G |
|
Rispetto ai quadratini ed alle prime superfici, la superficie 17 esprime sintesi ed un relativo stato di quiete, ma sarebbe errato pensare ad una condizione statica bensì, piuttosto, La superficie 18 presenta la stessa estensione della superficie 17 e ciò induce a confrontare le due entità. 18 non è più formata dai tre colori primari, bensì solo da rosso e grigio; come la superficie 16 che abbiamo visto essere premessa della 17. La sintesi dei tre colori primari che si è raggiunta in 17 si perde ora con 18 che è formata solo da rosso e grigio; orizzontale e verticale che si controbilanciavano armoniosamente in 17 tornano a squilibrarsi con 18 dove una retta orizzontale genera contrasto con la disposizione verticale della superficie. Dopo l’equilibrio fra le opposte direzioni che si raggiunge all'interno di 17, con 18 l'incalzante realtà esterna (la retta) genera nuova opposizione. In 19 blu, giallo e rosso sono giustapposti ma non più fra loro compenetrati come in 17. La giustapposizione evoca minor compattezza e solidità dell'insieme a differenza della compenetrazione che fonde, invece, i tre colori in un'unica e più stabile struttura (17). Si osservi come sulla destra di 19 il giallo tenda già a fuoriuscire dal perimetro della superficie per confluire nel giallo delle rette circostanti. Osservando in sequenza 17 - 18 - 19 vediamo come la sintesi dei tre colori primari si disgreghi e giallo, rosso, blu si aprano alla molteplicità di quadratini sparsi in modo disordinato lungo le rette (20). In questo modo l'uno rifluisce verso il molteplice. Riassumendo il processo fin qui osservato come un'unica sequenza che non presenta soluzione di continuità, vediamo il molteplice farsi uno e poi l'uno tornare molteplice. Lo spazio del dipinto sboccia in una moltitudine di entità diverse che, progressivamente diventano una stessa ed unica cosa che poi si fraziona e torna di nuovo verso una condizione molteplice. Ciò per infinite volte secondo un flusso interminabile che il pittore ha dovuto necessariamente fissare in questa particolare configurazione che, tuttavia, non si esaurisce con essa. Espansione e concentrazione; ad ogni espansione qualche cosa cambia ed ogni successiva concentrazione apparirà in forma nuova e diversa ma sarà pur sempre fatta della stessa energia o materia. Come la natura: immensamente varia ma, pur sempre, una. Broadway Boogie Woogie mostra un processo di crescita, costruzione e costante trasformazione come tutti i processi che si osservano in natura e come in natura nulla resta più di tanto; ogni entità non ha valore in sè ma lo acquista nella relazione con le altri parti; ogni punto è unico ed irripetibile ed allo stesso tempo parte di un processo che unisce tutte le cose. Con un sapiente uso di forme e colori, l'arte astratta ci parla della realtà contemplandola come si contempla un mare con tutte le sue onde ed ogni nuova onda che appare diversa da tutte le altre ma è pur sempre fatta d’acqua. C'è una pittura che insegue la realtà nella fugace apparenza di qualche onda ed una pittura che sa contemplare il divenire dell'acqua. Broadway Boogie Woogie Mondrian ci consegna una rappresentazione universale della realtà espressa con un linguaggio comune a tutte le genti com’è quello delle immagini. Non è probabilmente casuale che questo dipinto sia venuto alla luce e resti in una città dove tutte le culture e tutte le religioni del mondo cercano di coesistere; dove il laboratorio per una società planetaria è già da tempo in funzione. Peccato che al museo d’arte moderna di New York, dove il dipinto è permanentemente in mostra, non si siano ancora accorti che Broadway Boogie Woogie ha ben poco a che fare con la mappa stradale di Manhattan o le luci di Broadway e molto di più, invece, con una visione universale della vita. |
|||